Le domande più chieste
I denti del giudizio vanno rimossi?
I terzi molari, cosiddetti del giudizio, sono gli ultimi denti ad apparire, non prima della fine dell’adolescenza. In genere si pensa immediatamente ad essi come parti da rimuovere, ma non è scontato.
Il problema della rimozione sorge quando c’è affollamento dentario o quando il dente è obliquo. Infatti, a volte possono crescere all’interno della gengiva in linea orizzontale causando dolore per l’impatto provocato sulle radici dei denti vicini. Altrettanto problematica è un’eruzione parziale che può essere causa di infezione della gengiva che ricopre la parte non erotta.
Quando estrarre i denti?
Se alla prevenzione si preferisce la cura, a volte si finisce per correre ai ripari troppo tardi. Infatti, solo un dentista può stabilire quando è ancora possibile intervenire per salvare denti e gengive e per questo ci si dovrebbe affidare di più a controlli periodici. L’estrazione di un dente sta ad indicare che non si sono rispettate per lungo tempo quelle poche e importanti regole che lo avrebbero impedito: accurata igiene orale, attenzione alla dieta, visite dal dentista, uso limitato di alcol e tabacco. Un dente da estrarre è sensibile al tatto e presuppone un’infezione diffusa all’apice radicolare e al parodonto. Se sono i denti superiori ad essere colpiti dall’infezione, questa può attaccare il seno mascellare con conseguente sinusite. L’estrazione rappresenta la sconfitta per il dentista e si arriva a questa quando sono state percorse tutte le altre strade.
Si tolgono anche denti sani?
Sono rari i casi in cui occorre estrarre i denti sani, in genere lo si fa per preservarne degli altri più importanti in caso di affollamento dentale, ad esempio o nel caso dei molari del giudizio.
Come approcciare all’igiene orale per i più piccoli?
La pulizia dei denti da latte è necessaria. Fin da piccoli i bambini vanno educati ad una scrupolosa igiene del cavo orale. I primi dentini andrebbero delicatamente puliti con un guanto in gomma apposito, nei primi anni di vita e poi con spazzolino per bambini a setole morbide
Prima dei tre anni non si deve usare il dentifricio, solo acqua.
La pasta dentifricia pediatrica verrà introdotta dall’età di tre anni e in piccolissime dosi. Ovviamente sarà il genitore ad effettuare la pulizia, fino a quando il bambino riuscirà a farlo da solo. Per incoraggiarlo conviene sempre congratularsi alla fine di ogni seduta e magari scegliere uno spazzolino di suo gradimento per disegni e colori. Sono piccole attenzioni che possono far maturare un sano atteggiamento nei confronti della pulizia.
Cosa sono le faccette dentali?
Le faccette dentali sono delle sottili lamine in ceramica che vengono applicate sulla parte anteriore della dentatura. Sono impercettibili e lucenti come lo smalto originale.
Nonostante il loro ridotto spessore, le faccette in ceramica sono estremamente robuste e resistenti nel tempo.
Le faccette dentali vengono applicate sulla parte anteriore dei denti con un mini-intervento assolutamente non invasivo e del tutto indolore usando poi una speciale resina cementificata per far aderire perfettamente la lamina in ceramica sullo smalto; il risultato è sorprendente ed in sole due sedute avrete il sorriso del vostro attore preferito e del vostro idolo sportivo.
Le faccette dentali permettono la soluzione di anti-estetismi come dentatura ingiallita da fumo o medicinali, denti consumati o scheggiati da trauma, diastemi (spaziature tra i denti), disallineamento. Sono del tutto integrate con la struttura dei denti e quindi è impossibile distinguerle: nessuno noterà la loro presenza.
La durata delle faccette dipende da alcune variabili: la professionalità di chi esegue il trattamento, la qualità dei materiali impiegati e il rispetto delle semplici norme cura d’igiene orale: spazzolino, filo interdentale e pulizia periodica dal dentista. Se vengono tutte rispettate, le faccette dentali possono durare più di dieci anni.
Che cos'è il bruxismo?
Il bruxismo è un problema molto comune che affligge gran parte della popolazione e deve essere preso con la dovuta considerazione.
Se vuoi sapere se anche tu soffri di bruxismo osserva la tua dentatura e nota se i tuoi denti appaiono consumati alle estremità. Inoltre, hai dolore o difficoltà ad aprire la bocca? Ti svegli poco riposato e con i muscoli del volto indolenziti? Hai dolori al collo e alle spalle? Se la tua risposta è affermativa anche ad una di queste domande probabilmente anche tu sei uno dei tanti che soffre di bruxismo.
Il bruxismo consiste nel digrignare i denti involontariamente durante il sonno ed è provocato dalla contrazione dei muscoli masticatori. E ‘un’azione costante che porta al deterioramento dei denti e problemi a carico dell’ATM. A volte il serraggio forte delle arcate può far avvertire dolori anche alle orecchie.
Che cos'è il bite?
Il Bite è un piccolo dispositivo in resina trasparente da usare durante il riposo notturno che ponendosi tra le arcate ne consente il giusto allineamento e modificando l’assetto mandibolare la mantiene nella posizione corretta.
Il Bite può risolvere:
- Bruxismo
- Click Mandibolari
- Cefalee e dolori cervicali
- Vertigini e acufeni
- Alterazioni posturali e mal di schiena
- Disturbi del sonno e affaticamento
A cosa serve l’ortodonzia?
Oltre all’aspetto prettamente estetico che ha un peso rilevante a livello psicologico bisogna sottolineare che l’ortodonzia mira a risolvere problemi che hanno dirette conseguenze sulla salute dei pazienti (aspetto medico).
Non avere denti ben posizionati incide negativamente sulla respirazione, la masticazione, deglutizione e sulla fonazione (pronuncia dei suoni).
Con l’ortodonzia possono risolversi problemi di respirazione come il russamento o l’apnea notturna, il bruxismo, il digrignamento dei denti. Inoltre, una dentatura non allineata in modo ottimale è terreno fertile anche per le carie.
Perché è importante la prevenzione orale?
La prevenzione orale svolge molteplici funzioni per la salute della bocca. In primo luogo, permette di prorogare di diversi anni, anche 10, i danni di alcune patologie come le fastidiose e diffuse carie, la gengivite e la parodontite (un tempo conosciuta come piorrea). Visite odontoiatriche periodiche permettono di allungare il ciclo di vita dei denti ed il mantenimento di uno buono stato di salute delle gengive e dell’arcata dentale.
Nel caso in cui si dovesse ricorrere ad interventi di implantologia per la sostituzione di denti non sani, se si sono seguite buone norme di prevenzione orale, la percentuale di successo degli impianti è più alta. La prevenzione dentale e corretta igiene orale dovrebbero essere presenti fin dai primi anni di vita, soltanto in questo modo si hanno maggiori probabilità di avere denti sani in futuro.
Cos’è un trattamento endodontico?
Il trattamento endodontico, indicato anche come cura canalare o devitalizzazione, è un intervento odontoiatrico che cura l’infiammazione della polpa del dente.
Quest’ultima può infiammarsi per molteplici motivi, nella maggior parte dei casi l’infezione è provocata da batteri presenti nella bocca.
Un ruolo importante è svolto dallo smalto dei denti che è impermeabile ai batteri e nega a quest’ultimi l’accesso alla polpa dentale.
Quando però sono presenti dei danni dello smalto, a causa di carie o fratture dei denti, i batteri riescono a raggiungere la polpa causandone l’infiammazione.
Se non diagnosticata e curata in tempo l’infiammazione evolve in necrosi (morte della polpa), i batteri potrebbero così raggiungere anche l’osso, provocando fastidiosi ascessi.
Dopo un’accurata visita ed esami preliminari (radiografia), gli odontoiatri dello studio, provvederanno alla rimozione della polpa infiammata/infetta e alla sua sostituzione con un’otturazione permanente previa detersione profonda con lavaggi di ipoclorito di sodio (disinfettante).
In questo modo il dente smette di essere un serbatoio infettivo e riprende le medesime funzioni di un dente in perfetto stato di salute.